LO STATO PRESIDIO DI CLASSE

di Riccardo Terzi, senza firma

Le forze politiche della destra reazionaria, con i socialdemocratici in prima fila, hanno giocato la carta della provocazione, con l’intenzione scoperta ed evidente di scompigliare le file del movimento operaio e di introdurre motivi di dissuasione nel fronte, fino ad ora così compatto, dei lavoratori in lotta per la conquista dei contratti e delle riforme.

La manovra della destra ha avuto inizio nella grande giornata di lotta del 19 novembre, nell’occasione di quello sciopero generale che ha dimostrato, anche a chi si ostinava a non vedere, come la lotta in corso sia un grande fatto nazionale, che ha messo in movimento tutti gli strati della società.

Ed è proprio questo carattere nazionale della lotta, questo legame che unisce agli operai tutto il popolo lavoratore, ciò ha ha scatenato la reazione rabbiosa della Confindustria e di quelle forze politiche che ne rappresentano gli interessi di classe. A Milano, nella città che si trova al centro di questa meravigliosa esperienza di lotta unitaria, è stata voluta e premeditata un’aperta provocazione, scatenando le forze della polizia contro i lavoratori che hanno partecipato, in modo disciplinato e responsabile, alla manifestazione del Teatro Lirico.

Nessuna giustificazione può essere trovata per questo intervento delle forze dell’ordine: tutto ciò che si è detto a questo proposito è pura invenzione, falsificazione dei fatti.

Migliaia di testimonianze possono essere date dai lavoratori presenti, che hanno assistito con indignazione e con rabbia a questa violenza ingiustificata. La morte di un agente della polizia, avvenuta nel corso degli scontri, ha dato il pretesto alle forze reazionarie per una volgare speculazione: si è tentato, in modo spudorato, di stravolgere i fatti, di far ricadere sui lavoratori le responsabilità di quanto è accaduto, di presentare le organizzazioni della classe operaia come strumenti di eversione violenta. Occorre, su tutto questo fare grande chiarezza: la morte del giovane agente Annarumma è un atto di accusa contro chi l’ha mandato allo scontro, contro chi ha voluto impiegare la polizia, che dovrebbe garantire la sicurezza dei cittadini, per colpire i lavoratori, per esasperarli, per creare un clima di acuta tensione sociale. Le responsabilità sono tutte, chiaramente, da una parte sola: sono le forze della destra padronale e reazionaria, appoggiate da alcuni settori dell’apparato statale che hanno interesse a gettare l’allarme, a suscitare una campagna antioperaia, a riattivare l’azione provocatoria dei gruppi fascisti.

Il movimento operaio, impegnato a condurre una grande lotta per la conquista di migliori condizioni di vita e di lavoro e per la realizzazione di una politica di riforme, saprà mantenere intatta la propria unità e saprà in modo unitario sconfiggere le manovre della destra reazionaria. Si illude chi pensa che i lavoratori possono fare dei passi indietro o rinunciare ai loro obiettivi.

Piuttosto, diventa sempre più chiaro per la grande massa dei lavoratori che il nodo da sciogliere per poter davvero avanzare sulla strada del progresso, è quello della direzione politica del paese. Oggi la lotta si presenta così dura e difficile perché i padroni trovano nel governo un alleato, trovano nel potere dello Stato un presidio per i loro privilegi.

Si tratta allora di condurre la lotta anche su questo terreno per cambiare il governo, per contrastare e battere l’azione di quelle forze politiche che agiscono secondo una linea di conservazione sociale in contrasto aperto con le aspirazioni dei lavoratori.

Nell’attuale fase politica, dobbiamo avere chiara coscienza di tutto questo; dobbiamo batterci per il pieno successo delle lotte contrattuali, perché siano piegate le resistenze del padronato, e dobbiamo con lo stesso slancio unitario, con la stessa mobilitazione di massa, spingere in avanti tutta la situazione politica, verso nuovi sbocchi. Dobbiamo isolare la destra reazionaria e costruire un nuovo ed ampio schieramento unitario delle forze democratiche di sinistra.


Numero progressivo: G66
Busta: 7
Estremi cronologici: 1969, 28 novembre
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, 28 novembre 1969